Iperquantismo Reale
Dopo l’avvento dell’Iperrealismo, segue una nuova tendenza pittorica che ne modifica i valori ma vuole mantenere rigorosamente lo studio e l’analisi della Realtà. Stiamo parlando dell’”Iperquantismo Reale”, una sorta di salto quantico dell’Iperrealismo, con cui nasce la necessità di andare oltre la staticità e la incomunicabilità delle immagini pittoriche che sfidano la fotografia.
Gli Iperrealisti vogliono raccontare la realtà in maniera distante e non partecipativa ma questo può già farlo l’obiettivo della macchina fotografica, per cui tra i nuovi artisti iperquantisti è nata una sorta di esigenza innovativa che permetta di partecipare alla Realtà interagendo con la materia stessa, per penetrarla e raccontarla in tutte le sue vibrazioni fino ai quanti.
Per fare ciò è necessario svuotare il proprio essere di ogni sé illusorio, avvicinandosi sempre di più al Reale per poterlo meglio indagare e poi raccontare agli altri. In questo modo, la ricerca di interazione con la Realtà potrà guidare l’artista stesso in una sorta di Meditazione-Contemplazione, condizione necessaria per poter donare agli altri (“Noi”)* una vera opera d’Arte. Infatti alcuni dei più grandi artisti, fra cui Salvador Dalì, erano soliti praticare, prima di iniziare a dipingere, delle tecniche di meditazione che consentissero loro di uscire dal flusso dei pensieri illusori ed accedere a quello stato più profondo che si sperimenta tra il sonno e la veglia.
Questo è ciò che si prefigge l’Iperquantismo Reale: un percorso all’interno di se stessi, usando come trampolino la Realtà che osserviamo, e quindi cambiare completamente il senso del Realismo, finora utilizzato dagli iperrealisti come una pura rappresentazione estetico-materiale.
* Condizione Evolutiva dell’essere, in cui termina la separazione dell’io dal voi e diventa Unione e identificazione con il Noi.