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La sindrome di Stendhal

La sindrome di Stendhal è un fenomeno di interazione che avviene tra chi ha creato l’opera e l’osservatore. Si verifica con perdita di identità e di memoria e colpisce soprattutto soggetti Europei e Giapponesi.

L’artista, nel creare l’opera, entra in una condizione interiore extratemporale che gli permette di sintonizzarsi con la parte più sottile di Sé, fino all’Anima e quindi di plasmare e informare la materia stessa. L’osservatore, trovandosi davanti l’opera e abbandonando ogni concezione e preconcetto mentale, riesce ad entrare in entanglement con ciò che ha trasferito l’artista sulla tela, entrando così in uno stato confusionale che gli fa perdere i sensi.

Questo stato confusionale è dovuto al fatto che l’osservatore non ha una struttura mentale preparata e adeguata a una percezione che è oltre la realtà illusoria-materiale e quindi avviene una sorta di corto circuito all’interno delle aree del cervello, che sono costrette a un uso insolito delle connessioni. Pertanto tale sindrome non può essere considerata una patologia, ma un tentativo di approdare a percezioni più sottili e profonde a cui normalmente l’essere non è abituato.