Il Simbolismo nei miei quadri
La mia pittura tende a comunicare attraverso simbolismi apparentemente scollegati ma in realtà interrelazionati per dare messaggi legati alla filosofia orientale, alla scienza e alle nuove teorie sulla mente (nota: cfr. Danilo Speranza. “Il sistema mentale a quattro sfere”).
I simboli che uso nel mio linguaggio pittorico mi permettono di raccontare da un lato la duplice natura dell’essere (quella transitoria e quella Eterna che imperitura permane all’Infinito), dall’altro la doppia natura del Cosmo, quella Fenomenica (o delle forme) e quella Noumenica (o del Sottile), dove sono contenute tutte le leggi che lo governano.
Tra i vari simboli, quello della Sfinge Egiziana e in genere statue come la Venere di Milo, che spesso inserisco nei miei quadri, rappresentano l’Eternità e la persistenza delle cose o la Saggezza Antica che si tramanda nei secoli.
Le perle, che caratterizzano molte delle mie opere, rappresentano la particella più piccola del mondo fisico. Oltre si sconfina nel Noumeno, ed è per questo motivo che le uso per simboleggiare i quark o dimensioni di natura molto Sottile.
Inoltre grande importanza ha per me la numerologia, dove ogni numero da 0 a 9 ha il suo significato in relazione a questo tipo di Universo.
Amo rappresentare attraverso il Surrealismo Quantico l’idea della Bellezza Classica che segue le regole dell’Armonia e mira a trasmettere serenità e quiete all’osservatore. Ogni volta, davanti ad una tela bianca, in una condizione di interiorizzazione e di azzeramento emozionale, provo a comunicare ciò che in condizioni di pensieri illusori e sensazioni caotiche non sarebbe possibile.
Più prospettive e ambientazioni a volte si fondono insieme a voler rappresentare una discontinuità e illusorietà dello spazio-tempo. Più dimensioni, da quelle più sottili a quelle più grezze, possono coesistere simultaneamente in un unico teatro senza tempo.